Equitazione: storia, benefici, discipline dell’arte di andare a cavallo
Il cavallo: da animale selvatico a protagonista delle gare d’equitazione
Generosi, volenterosi e pazienti, i cavalli sono stati al servizio dell’uomo per milioni di anni. Li abbiamo cavalcati nel susseguirsi dei secoli, usati per trainare carichi pesanti e per arare i nostri campi, abbiamo combattuto battaglie sulle loro groppe.
Il cavallo è un animale forte eppur gentile e sensibile, che conta sulla nostra guida e si fida sempre ciecamente. Per secoli è stato il nostro unico mezzo di trasporto e oggi lo utilizziamo soprattutto per diletto nei vari sport d’equitazione.
Imparare di più su di loro non significa approfondire solo gli argomenti connessi all’equitazione e alle razze di cavallo, ma cercare di capire a fondo tutto quello di cui questi splendidi animali necessitano per ricambiarli con gentilezza.
Prima di parlare dei differenti sport equestri, vi è da sottolineare che la storia dell’equitazione affonda le sue origini sull’addomesticamento tardivo della specie.
Il cavallo ha percorso una lunga strada dai suoi antenati selvaggi, è passato da essere un animale selvatico ad essere un animale domestico fino a diventare uno dei migliori compagni dell’uomo.
Quando nel 7000 A.C. si iniziò ad addomesticarlo il processo fu lento e difficoltoso. Addomesticare le razze di cavallo non significa solo viverci insieme, ma domarlo, utilizzarlo e curarne l’allevamento, controllarne la riproduzione e scegliere gli esemplari in funzione delle esigenze a cui dovranno rispondere.
Il cavallo moderno, come lo conosciamo oggi, possente e in grado di presenziare ad una gara di equitazione, è apparso circa 1,5 milioni di anni fa accanto al suo cavaliere: l’Homo erectus.
Utilizzare il cavallo come animale per trainare fu solo la prima fase della sua ricca storia, ma montarci sul dorso con maestria fu una grande rivoluzione sociologica.
La cavalleria nella storia dell’equitazione fu considerata sin da subito dagli antichi una vera e propria arte, saranno gli Assiri a diffondere la prima forma di equitazione. Ovviamente le selle, le staffe, il morso non esistevano ancora ma il cavaliere montava il suo cavallo in groppa sul pelo come fosse un asino. Questo a dimostrazione di una padronanza ed un equilibrio che farebbe invidia anche alla moderna equitazione da olimpiadi.
In seguito più popoli dell’Asia si misero a praticare la cavalleria, arte che nel Medioevo prese sempre più piede in Europa. In quell’epoca il cavallo arrivava a sostenere sino a 200 kg di armatura sul suo dorso, nel Rinascimento poi nacquero molteplici accademie equestri in Europa in cui si insegnavano già figure d’alta scuola come il passage e la piroette.
L’importanza dell’interazione tra cavallo e cavaliere
Da sempre l’uomo si è dimostrato affascinato dal cavallo, come mostrano l’arte rupestre delle grotte preistoriche, i miti come Pegaso cavallo alato figlio di Poseidone, i centauri possenti della mitologia greca, i cavalli della cultura nordica in grado di cavalcare cielo e acque con le loro otto zampe.
Ancora oggi non si conosce di preciso dove sia nata l’equitazione propriamente detta. Sappiamo che il cavallo non fu effettivamente addestrato e impiegato ai fini militari sino a prima del 1000 A.C.
A quest’epoca difatti risalgono i più antichi trattati di equitazione pervenuti sino a noi. Sono gli anni in cui la cavalleria rimpiazzò le aurighe ed ebbe inizio l’usanza di manovrare i cavalli dal lato sinistro. Ricordiamo il più importante testo dell’antichità sul binomio cavallo e cavaliere scritto da Senofonte “Dell’arte Equestre” del IV secolo in cui vengono enunciati i primi princìpi sull’approccio psicologico dell’animale, sul movimento del cavallo, su come trattarlo. Le lezioni di Senofonte sono ancora oggi impiegate nelle grandi scuole equestri.
Nella Francia del XVII secolo l’opera “Ecole de cavalerie” di Robichon de la Gueriniere, che riprendeva Senofonte, divenne la bibbia dell’equitazione classica scartando pratiche crudeli e artificiali nella comunicazione tra uomo e cavallo. Nel testo si parla non solo del rapporto uomo cavallo e attenzione al cuore del cavallo con la sua intelligenza emotiva, ma anche di caccia alla volpe e di salto ad ostacoli.
Alcuni degli antichi princìpi del binomio cavallo-cavaliere si ritroveranno all’interno del concorso completo di oggi. Questi è da considerarsi il master dell’equitazione classica e richiede, come una sorta di triathlon dei cavalli, grande resistenza e versatilità per cavallo e cavaliere. Nel concorso completo ci sono tre prove che permettono di giudicare le varie attitudini e abilità dei cavalli nel dressage, salto ad ostacoli e cross-country. A differenza delle altre due, quest’ultima è una disciplina che non si pratica mai da sola ma esclusivamente integrata al concorso completo perché richiede una infrastruttura importante su terreno naturale (un bosco, uno sterrato di riviera) e un percorso costituito da vari ostacoli fissi (da 15 a 30).
Nel cross-country sarà riprodotto quanto cavallo e cavaliere potrebbero incontrare in natura: siepi, guadi, salto a ostacoli su dislivelli.
Discipline dell’equitazione: la monta inglese
La prima peculiarità che contraddistingue la monta inglese è la sella. La sella inglese è più piccola di quella per la monta western, è senza pomolo e costituita da una coppia di cuscini collocati sotto alla seduta riempiti di materiali come lana, aria compressa o schiuma. La monta inglese prevede anche che la sella abbia tra i due cuscini un canale mediano che impedisce il contatto stretto delle sue parti più rigide con il dorso del cavallo.
La sella inglese ha su entrambi i lati dei lembi di cuoio che si collocano fra il cavallo e l’arto inferiore del cavaliere.
La monta inglese è oggi la disciplina equestre più diffusa a livello internazionale, di certo la più amata in Europa. Essa impiega soprattutto razze come il purosangue inglese o il purosangue arabo.
Oltre che per la sella differisce dalla monta western americana anche l’abbigliamento tecnico: no ai jeans e agli stivali, sì all’uso di eleganti pantaloni bicolore e caschetto.
La monta inglese prevede inoltre che la condizione fisica di cavallo e cavaliere sia ineccepibile, che la postura del cavaliere sia specifica per ogni disciplina e che le briglie siano sempre tenute con entrambe le mani.
Sono tre le tipologie di andature impiegate per questo tipo di monta: il passo, il trotto e il galoppo.
L’attrezzatura per la monta inglese è molto vasta, prevede innanzitutto selle specifiche per ogni tipologia di disciplina, ad esempio testiere e sotto-sella spesso con ricami personalizzati delle varie squadre o fantini. Sono presenti poi delle staffe in metallo con particolari punte a martello, quadrate o a goccia, delle briglie profilate oltre che i consueti morsi e filetti.
La monta inglese prevede numerosi sport equestri tra cui alcune discipline olimpiche come il concorso completo tripartito, il salto ad ostacoli e il dressage.
Il dressage consiste nello sfoggio della leggiadria e obbedienza del cavallo, che durante un percorso risponderà agli ordini del cavaliere. Salirà sul podio il cavallo in maggiore armonia col suo cavaliere, quello in grado di avere la migliore prontezza d’esecuzione ed equilibrio.
Il salto ad ostacoli è la disciplina olimpica più famosa della monta inglese, consiste in un percorso con diversi ostacoli e prove di velocità da eseguire in modo molto preciso e rapido con penalità nel caso in cui il cavallo sfiori gli ostacoli.
Sempre connesso allo stile del salto ad ostacoli vi è il cross-country, una disciplina olimpica parte del concorso completo. Essa è eseguita in aperta campagna con ostacoli naturali.
Utilizzano la sella inglese anche coloro che praticano endurance, gare cioè di forte resistenza e durata che spesso mettono anche a rischio le condizioni del cavallo. Per tale motivo sono impiegate delle particolari protezioni e bardature per proteggere l’animale. Per avvicinare i bambini al mondo degli sport equestri vi sono anche i Pony Games, giochi in cui si cavalcano dei pony e si eseguono 30 attività differenti, tutte molto divertenti per fare imparare i rudimenti ed entrare in contatto con l’animale.
Monta inglese. Il salto ad ostacoli a cavallo
Il salto ad ostacoli è la disciplina più mediatica e probabilmente la più praticata a livello agonistico. Per praticarlo viene impiegata la sella all’inglese, la cui conformazione impedisce il contatto stretto delle sue parti più rigide con il dorso del cavallo e rende le attività confortevoli per cavallo e cavaliere.
Il salto ad ostacoli è noto anche come jumping o concorso ippico ed è un gioco di forza, precisione e regolarità che offre sempre uno spettacolo sorprendente e mozzafiato.
Le combinazioni di ostacoli sono comunemente chiamate: gabbia, doppia gabbia, tripla gabbia, a seconda di quanti elementi le compongano.
Ci potranno essere anche gabbie da superare con due salti consecutivi senza alcun tempo di galoppo fra loro. Per la doppia gabbia, ad esempio, dove il secondo ed il terzo ostacolo sono posti ad un tempo specifico, sarà necessaria una maggiore esperienza nel salto sia da parte del cavallo che del suo cavaliere, così come un maggiore affiatamento del binomio.
Durante la competizione di salto ad ostacoli il binomio si troverà di fronte a diversi tipi di barriere. Gli ostacoli si dividono in quattro categorie principali: dritti, larghi, combinati e riviere. I dritti sono ad esempio molto difficili per i pony, mentre i larghi sono più semplici perché più bassi. I combinati (ostacoli cioè con un solo tempo di galoppo e due tra le palizzate) hanno bisogno di una buona ponderazione tra cavallo e cavaliere.
Se più di un partecipante eseguirà il percorso netto allora si dovrà fare una manche di spareggio chiamata barrages per decretare con rapidità il vincitore.
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Il cavallo impiegato nel salto a ostacoli avrà necessità di un’alimentazione completa e bilanciata. I cavalli sportivi, soprattutto impegnati nelle competizioni ad alti livelli, devono essere gestiti con grande attenzione per poter ottenere le migliori performance. Un’alimentazione adeguata, studiata per rispondere alle particolari esigenze del singolo cavallo, sia in termini di attitudine che di conformazione fisica, carico di lavoro richiesto e particolarità del soggetto (come allergie o temperamento) è fondamentale per la sua salute e per il suo rendimento.
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Monta inglese. L’endurance a cavallo
Un altro tipo di monta che prevede l’uso della sella inglese è l’endurance. Si tratta di una tipologia di equitazione molto diffusa che fonda le sue radici nelle marce di resistenza tenute dagli ufficiali di Cavalleria delle varie nazione europee. I generali le bandivano per misurare il miglior cavallo e cavaliere in massacranti percorsi di centinaia di km.
Non tutti sanno che nelle scuole di equitazione del mondo l’endurance è tra gli sport equestri più ricercati. Si tratta di una monta inglese il cui percorso di resistenza a cavallo può svilupparsi in una gara dai 30 ai 160 km a seconda delle diverse categorie.
Per prove di endurance si intendono manifestazioni sportive volte a sottolineare le doti di resistenza di cavallo e cavaliere su diversi percorsi che variano per distanze e origine del terreno.
In ogni gara di endurance a cavallo che si rispetti è tenuta d’occhio la salute dell’animale e nello specifico il battito cardiaco. Il ritmo del cuore non potrà essere superiore alla frequenza massima di 64 BPM. Se i battiti sono maggiori del parametro di regolamento i cavalli saranno eliminati. Il controllo è eseguito con rigore ogni 35 km circa, l’animale sarà sottoposto ad una oculata visita veterinaria dove sarà registrato anche il movimento intestinale, l’affaticamento del respiro e l’insieme dei parametri meccanici e metabolici.
Per garantire un’ottima salute al cavallo impegnato nelle gare di endurance l’alimentazione è fondamentale.
L’alimentazione del cavallo da endurance dovrà rispondere ai fabbisogni nutrizionali di un animale che dovrà compiere un notevole sforzo fisico e attraversare boschi percorrendo sino a 160 km. I cavalli che dovranno affrontare queste gare avranno bisogno di attingere a notevoli riserve energetiche. I nutrienti dovranno essere stoccati attraverso sia il glicogeno epatico e muscolare della riserva dei carboidrati, che mediante le riserve di grassi immagazzinate nel tempo nei tessuti del corpo.
L’alimentazione del cavallo da endurance si basa dunque sul giusto apporto di grassi e carboidrati per far sì che l’animale abbia l’energia utilizzabile sul momento ma anche quella disponibile a lungo termine per lo sforzo continuo e prolungato delle prove.
Un’alimentazione del cavallo completa presenta sempre il bilanciamento di tutti i princìpi nutrizionali, quindi anche per il cavallo da endurance essenziali saranno le proteine e le fibre. La porzione proteica per un cavallo da endurance reclama il 12% di proteine circa sul fabbisogno totale, una grande quantità di acqua ed elevati contenuti di fibra. Questa tratterrà i liquidi nel corpo più a lungo durante lo sforzo.
La corporatura dei cavalli per questo tipo di monta dovrà essere intermedia perché se l’animale è molto magro vuol dire che non avrà le riserve necessarie per la gara, se è troppo in sovrappeso essendo pesante avrà durante la gara problemi di termoregolazione e movimento. Il nutrizionista specializzato nelle gare di endurance calcolerà i fabbisogni, che varieranno a seconda di allenamenti, dei km di gara, dei tempi di riposo a disposizione.
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Monta inglese. Il dressage a cavallo
Il dressage è una disciplina che impiega la monta inglese che prevede la perfetta simbiosi tra cavallo e cavaliere. Meno clamoroso del salto ad ostacoli, il dressage è presente anche alle olimpiadi e può essere considerato uno spettacolo a tutto tondo oltre che il fiore all’occhiello di qualsiasi scuola di equitazione classica.
Il concorso di dressage impiega la sella inglese e consiste nello sviluppo di una ripresa che rimane la stessa per tutti i cavalieri a seconda del livello di competizione.
L’obiettivo nel dressage è che i cavalli concatenino in armonia una serie di movimenti prestabiliti chiamati figure.
La pista è detta rettangolo dressage (20 mt di larghezza per 60 mt di lunghezza), una serie di lettere compaiono come riferimento fisso: 12 sui lati e 5 sul centro. Si entra nel rettangolo del dressage sempre partendo dalla lettera A e la giuria sarà sempre alla lettera C, l’inizio e la fine saranno corrispondenti alla lettera X.
Al livello massimo, la Federazione Equestre internazionale, riconosce oggi una ventina di riprese che vanno dal Gran Prix (il livello più alto) alla ripresa libera con accompagnamento musicale (kur) sino alla ripresa di Saint-Georges. Il dressage è una disciplina che si può classificare anche in diverse categorie divise per lettera:
- la E (elementare);
- la F (facile);
- la M (media);
- la D o Grand Prix (difficile).
In ogni categoria il cavaliere dovrà guidare il suo cavallo in modo che questi dia la massima impressione di leggerezza e di comprensione degli ordini impartiti, il tutto nel modo più elegante e discreto possibile.
Monta inglese. Cross-country equitazione
Il cross-country è uno sport molto praticato nelle scuole di equitazione che impiega il tipo di monta con la sella inglese. Il cavallo e il cavaliere affronteranno una serie di prove di velocità su diversi tipi di terreno superando ostacoli fissi naturali.
In questa disciplina, il percorso di cross country d’equitazione, la gara può durare anche vari giorni dato che le distanze talvolta sono davvero lunghe.
I tipi di ostacoli naturali che si incontrano simulano quelli che si potrebbero davvero trovare cavalcando in campagna come siepi, muri, fossati, tronchi, pendii e laghetti.
Gli ostacoli sono fissi, non cadono cioè se vengono colpiti a differenza del salto ad ostacoli classico. È consentito fare il percorso a piedi prima che a cavallo per trovare il modo migliore per affrontarli ed essere preparati a guidare il proprio animale al meglio.
Durante il percorso di cross-country in una gara di equitazione bisognerà obbligatoriamente fermarsi alle aree veterinarie-mediche dove saranno controllati le condizioni del cavallo e del cavaliere. Se risultassero troppo stanchi potrebbero essere squalificati o fatti ripartire con lieve ritardo. Vincerà il concorrente che ha impiegato il minor tempo nel completare l’intero percorso.
Il cross-country è inserito all’interno del Concorso Completo di Equitazione, detto anche solo “il Completo”, tra le più note discipline olimpiche equestri, una sorta di triathlon a cavallo.
Qui cavallo e cavaliere affrontano nella stessa gara anche le prove di dressage e salto ad ostacoli.
La gara del Concorso Completo è ideata per cavalieri esperti e professionisti, si svolge anche per tre giornate e spesso vi è inserita anche la corsa con siepi: circa 12 siepi da saltare per 3,6 km in 41 km/h.
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Discipline dell’equitazione: la monta americana
La monta americana (detta anche monta western) è una disciplina di equitazione nata negli Stati Uniti che oggi conta adepti in tutto il mondo. Questa disciplina equestre si basa sulla monta da lavoro e si ispira al lavoro di raduno del bestiame, la tradizionale attività dei cowboy. La tipologia di sella americana è molto confortevole perché i cow-boy passano intere giornate a cavallo. I finimenti e il filetto riflettono il senso di libertà della monta USA: niente chiudi bocca, il che permette all’animale di aprire la bocca e brucare, un morso detto hack-more che impone redini piuttosto larghe e agevoli.
Come passatempo, sin dalla metà del XIX secolo nelle grandi pianure del West, dopo l’allevamento i cowboy si affrontavano in brevi competizioni come la cattura di vitelli al lazo, le prove di manovra, l’addestramento di cavalli irruenti etc.
La monta western di oggi si articola in diverse discipline sportive che si ispirano ai compiti dei cowboy tradizionali di un tempo:
- Il reining: il solo sport equestre americano riconosciuto come disciplina olimpica dalla Federazione Equestre Internazionale. Consiste nel concatenare una serie di figure per dimostrare la finezza dell’addestramento, la manovrabilità e l’atteggiamento mansueto del cavallo.
- Il barrel racing: è una gara di velocità all’interno di un percorso delimitato da tre barili disposti a triangolo. In alcuni tornei si raggiungono velocità tali che pare che i cavalli si accuccino al passaggio del barile, le staffe toccano terra.
- Il cutting: è la prova di raduno del bestiame, in cui il cavallo e il cavaliere sulla sella western devono isolare un capo della mandria entro 2 minuti di tempo massimo.
- Il pole-bending: è la corsa tra due picchetti per mettere alla prova la manovrabilità del cavallo e la sua potenza quando galoppa.
- Il roping: la tecnica che usano i cowboy per catturare il bestiame con il lazo (in inglese rope). Esistono diverse esecuzioni tra cui il team roping, calf roping, steer roping.
La monta americana è impiegata anche nel Team Penning, una disciplina di equitazione evolutasi sempre dal lavoro dei ranch e oggi divenuto uno sport di squadra in cui l’intento è di separare il bestiame in recinti diversi.
La monta western necessita di un cavallo molto potente come il Quarter Horse. Questo cavallo è il primo completamente di origini americane, allevato già in Virginia nel XVII secolo e usato con la sella western per il lavoro nei campi. La sua velocità e la sua agilità possente lo resero subito perfetto per il lavoro col bestiame, il suo nome deriva dai percorsi in cui lo impiegavano i coloni inglesi per le gare: un quarto di miglio (402 mt). Il Quarter Horse è con molta probabilità è oggi il cavallo più diffuso nel mondo, ben 3 milioni sono gli esemplari registrati negli USA. Un animale dal temperamento calmo, molto forte e compagno eccellente nel lavoro con il bestiame oltre che nelle gare western.
Monta western. Il reining a cavallo
Verso la metà del XIX secolo nelle grandi pianure del West, dove nacque l’allevamento intensivo di bovini USA, per radunare i capi di bestiame i cowboy usavano il reining.
Essi si ispirarono a quello che avevano visto fare dai vaqueròs messicani che a loro volta avevano imitato gli spagnoli conquistatori. Gli americani avevano appreso come governare il bestiame in sella al cavallo. Da questo lavoro nacquero poi le competizioni che consistevano in un certo senso ad imitare la vita del recinto.
I giovani cavalli usati per questo tipo di competizioni furono sin da subito i possenti e veloci Quarter Horse, una razza americana perfetta come cavalli per radunare ma anche per rispondere repentinamente agli stimoli della disciplina olimpica del reining.
In merito allo sport equestre del reining, ricordiamo la nota sliding stop, la figura spettacolare che consiste nel lanciare il cavallo al galoppo e poi fermarlo improvvisamente in scivolata per alcuni metri, mentre questi tiene gli arti posteriori molto flessi e gli anteriori tesi in avanti.
Come si svolgono le gare di reining? Innanzitutto vi è da dire che le competizioni sono seguite da giudici con tabelle di punteggio molto complesse che valuteranno l’esecuzione del percorso o i pattern (cioè percorsi combinati dove sono ripetute le stesse manovre con successioni differenti). Il reining a cavallo consiste in una serie di manovre fondamentali quali: le giravolte spin (rotazione di ben 360° facendo perno sulla parte posteriore), il cambio di galoppo, lo sliding stop di arresto, il rollback al galoppo e il back (una sorta di rapida retromarcia).
Monta western. Le altre discipline della monta americana
La sella western è tra le più comode in assoluto sia per il cavallo che per il cavaliere. Essa è stata progettata per le lunghe giornate di lavoro nei ranch. Ha lo scopo di mantenere e il cavallo a suo agio per ore, darvi uno spazio per attaccare borse da sella e deve essere abbastanza forte da afferrare al lazo un manzo o tre vitelli e impedire al cavaliere di perdere l’equilibrio su terreni accidentati.
Accanto al reining, al barrel racing che impiega i tre barili, al pole bending con i coni, e al cutting che è una prova di raduno in rapidità, vi sono altre discipline di equitazione western meno note e diffuse in Europa.
Il Team Penning è ad esempio uno sport di gruppo a tempo che coinvolge squadre di tre cavalli e cavalieri. La mandria di mucche ha un numero diverso e alle squadre vengono assegnati determinati numeri per l’esecuzione e il riporto nel recinto: il tutto avverrà entro 60 secondi.
Il Gymkhana è un insieme di giochi americani senza regole troppo rigide: corse tra i barili, con i pali e altre gare di staffetta di velocità. Le squadre spesso eseguono le loro gare contemporaneamente in diverse corsie in un ampio spazio aperto.
Vi è poi il Mountain Trail (anche da noi vi è il campionato italiano ufficiale) un’attività sportiva agonistica su sentieri sterrati di montagna volta a valutare l’autocontrollo del cavallo, il quale prenderà la sua strada verso gli ostacoli con coraggio e fiducia e con una grande intesa col proprio cavaliere.
La corretta alimentazione del cavallo sportivo
Il cavallo è tra gli animali erbivori più diffusi e amati, è monogastrico ossia non rumina come la mucca. Per natura, per alimentarsi seguendo i dettami del suo apparato digerente, dovrebbe trascorrere al pascolo 16 ore al giorno.
L’alimentazione del cavallo deve dunque tener conto del suo sistema digestivo lento e sensibile, e non è raro che l’animale soffra di coliche in conseguenza ad errori alimentari. Questo avviene perché tra l’assunzione dei mangimi per cavalli e l’evacuazione delle feci passano anche 4 giorni a causa della digestione lenta degli amidi. Questo equilibrio fragile deve essere preso ancora più in considerazione se si tratta di nutrire un cavallo sportivo che deve mostrare di continuo la sua possenza.
Il cavallo sportivo ha bisogno di alimenti bilanciati che contengano proteine, fibre, sali minerali e vitamine nelle giuste dosi. Questo sia per raggiungere gli obiettivi di gara e la vittoria sia per mantenerlo in perfetta forma. Quando si richiede al cavallo un lavoro importante si può ricorrere anche ad alimenti concentrati in grado di soddisfare il suo fabbisogno nutrizionale. I concentrati non dovranno mai superare la metà totale degli apporti quotidiani. Il regime alimentare dovrà sì essere variato ma gradualmente rispettando lunghi periodi di transizione.
Solo un giusto equilibrio di valori nutritivi e l’ineccepibile attenzione al rispetto dei tempi digestivi dell’alimentazione del cavallo gli faranno raggiungere performance elevate.
In linea di massima per tutti i cavalli impiegati per la monta inglese che necessitano di forza esplosiva sarà perfetta tutta la linea Fuoriclasse. Questi alimenti forniscono al cavallo differenti nutrienti per affrontare le diverse sfide sportive.
Per i cavalli impiegati nella monta western è interessante sia la proposta del Fuoriclasse Multifioc che mantiene il cavallo forte, lucido e concentrato per tutta la performance che la linea In forma Light. L’equilibrata miscela di cereali in fiocchi, fibre e integratori naturali aiuta l’animale a mantenersi attivo e in forma.
Per tutti i cavalli sportivi, a prescindere dal tipo di monta impiegata, consigliamo anche Mash il pastone precotto Porrini con crusca a foglia larga, che offre al cavallo oltre ai benefici dei pastoni tradizionali l’apporto nutrizionale di olii, lieviti ed elettroliti a lento rilascio di potassio, con azione protettiva dell’apparato gastrointestinale.
I mangimi per cavalli Porrini sono pensati proprio per offrire il miglior apporto energetico rispetto alle esigenze del cavallo sportivo agonista. Altamente performanti e digeribili, nascono attraverso l’agricoltura controllata non intensiva e sono realizzati solo con la tecnica di cottura e termofioccatura.
Il vostro cavallo introdurrà i giusti valori nutritivi di legumi, sorgo, soia migliorati nella digeribilità degli amidi che contengono grazie alla cottura.
I nostri nutrizionisti e veterinari hanno sviluppato mangimi per cavalli sportivi di differenti livelli con il giusto bilanciamento tra i cereali fioccati e il pellet, il tutto di qualità eccelsa privo di umidità e muffe oltre che di polveri deleterie.
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