Le necessità alimentari della fattrice durante la gravidanza
La laminite (o podoflemmatite) indica un’irritazione all’interno dello zoccolo delle lamine cornee e dermiche del cavallo. Nei casi in cui vi sia una laminite acuta non curata a dovere si può determinare la zoppia del piede del cavallo e sarà molto difficoltoso recuperare la motilità. Approfondiamo la causa scatenante e comprendiamo come si può attuare la prevenzione della laminite.
La causa scatenante della laminite
La laminite è una patologia che si registra all’interno dello zoccolo e in alcuni casi avviene la parziale rotazione della III falange che spesso conduce a perforare la suola e a zoppicare. Il cavallo oltre a sentire un fortissimo dolore ed essere obbligato all’immobilità è anche a rischio di forti infezioni.
Ma qual è la causa scatenante principale della laminite? Secondo i recenti studi, i motivi potrebbero risiedere nell’uso di troppi carboidrati nella dieta e nell’ingestione di calorie non richieste dal fabbisogno effettivo.
Altri fattori connessi alla laminite o podoflemmatite sono:
- Il fare docce fredde quando l’animale è molto accaldato
- Correre in modo prolungato su terreni duri e scoscesi
- La presenza d’infezioni pregresse non curate
- Problemi intestinali e coliche continue
- Avere il morbo di Cushing
- Avvalersi di un maniscalco che cura gli zoccoli in modo inadeguato
Negli allevamenti di cavalli sportivi ve ne sono molti affetti da laminite acuta. Questa patologia può essere connessa anche a complicazioni durante la gravidanza o al parto come per esempio la ritenzione della placenta.
Ad oggi l’infezione delle lamine cornee e dermiche non ha alcuna guarigione totale, resta agli allevatori solo la possibilità di tenerla sotto controllo con piccoli accorgimenti (ad esempio usare una ferratura correttiva per le fattrici così che portino a compimento le gravidanze).
Per evitare che peggiori, e di imparare a prevenirla, osservare con attenzione i loro animali.
I diversi stadi di infiammazioni delle lamine cornee e dermiche
Per capire come intervenire bisogna prima individuare lo stadio dell’infiammazione a cui sono sottoposte le lamine cornee e dermiche del cavallo.
Nella laminite acuta, i cui sintomi sono evidenti già entro le 24-48 ore, vi sono 4 gradi di gravità classificati per sintomatologia.
- Nel 1º Grado: il cavallo mostra fastidio alternando il peso da una zampa all’altra in continuazione.
- Nel 2º Grado: l’animale si muove con passo lento e appare come se avesse paura di appoggiare la zampa con vigore al suolo.
- Nel 3º Grado: il cavallo è stressato e pesante, non si muove con piacere perché sottoposto a grande dolore e non si fa nemmeno toccare. Non riesce a sollevare l’arto e mostrarlo e risulta spesso impossibile intervenire con una ferratura correttiva.
- Nel 4º Grado: l’animale non si muove e acquisisce la postura laminitica da stadio avanzato di decubito perché il dolore è lancinante.
Sussiste anche una tipologia di laminite sub-acuta: i sintomi sono di gravità lieve, il cavallo mostra sensibilità all’interno dello zoccolo sì ma con buone possibilità di recupero.
La laminite o podoflemmatite refrattaria rappresenta il caso in cui, nonostante il fattore si sia accorto del problema e abbia fornito cure appropriate e alimentazione calibrata, il cavallo mostra scarsi e lenti miglioramenti.
Quando si registra la parziale rotazione della III falange si tratta, invece, di stato cronico dell’infiammazione e i danni permanenti comprometteranno per sempre il piede del cavallo.
Il piede del cavallo e la prevenzione della laminite
Il piede del cavallo è per sua natura al contempo robusto ma delicato, per cui è necessario che l’allevatore si occupi sempre di monitorare con attenzione ogni aspetto della vita in stalla per evitare problematiche.
È possibile ottenere una buona prevenzione della laminite grazie anche allo studio oculato dell’alimentazione somministrata, evitando shock termici come docce fredde, o l’uso di zoccoli troppo sottili.
È bene ricordare che il cavallo per conformazione intestinale non digerisce a dovere gli amidi somministrati semi-cotti o crudi e che invece per decenni negli allevamenti invece è stato fatto così.
Oggi, in queste fasi delicate, si preferisce somministrare al cavallo solo un gruppo di amidi ad alta digeribilità (ad esempio cereali cotti ad alte temperature) per far diminuire le fermentazioni intestinali, i gonfiori, le coliche e la possibilità di laminite acuta.
I mangimi più adatti in queste fasi delicate sono quelli con l’apporto di semi di lino che con i loro olii sono di grande aiuto contro le infiammazioni intestinali.
La prevenzione della laminite è connessa quindi anche alla scelta e all’uso di foraggi di qualità specifici che contengano un basso contenuto di zuccheri e sostanze anti-infiammatorie naturali. Per tale motivo consigliamo di avvalervi di un nutrizionista esperto che concepisca a dovere le porzioni e moduli i diversi nutrienti presenti nei mangimi.