La digestione dell'amido e l’alimentazione del cavallo
Il cavallo e il suo complesso sistema digestivo
L’alimentazione del cavallo deve tener conto che il suo sistema digestivo è molto sensibile, soprattutto nella digestione dell’amido.
Una digestione gastrica lenta dove, fra l’assunzione orale di un alimento e l’evacuazione, possono passare dai 3 ai 4 giorni.
Per tale motivo è sempre indicato fornirgli pasti frequenti e dal volume contenuto.
Approfondiamo i meccanismi del sistema digestivo del cavallo, come lavorano le ghiandole salivari, come funziona la sua amilasi pancreatica nella digestione dell’amido nel grosso intestino e quali sono i valori nutritivi di cui necessita.
La digestione del cavallo: dalla masticazione all’assorbimento
La digestione del cavallo inizia, come per gli esseri umani, nella bocca dove gli alimenti vengono masticati e miscelati con la saliva prodotta dalle ghiandole salivari.
Il cibo masticato viene dunque ingerito e inviato allo stomaco dove rimane dalle tre alle nove ore. Lo stomaco equino, in rapporto alla grandezza dell’animale, è relativamente piccolo (fra i 15 e i 18 litri) e si riempie solo sino ai due terzi della sua grandezza.
La secrezione acida effettua una prima fase della digestione ma l’operazione è lungi, a questo punto, dall’essere completa.
Interverranno i succhi pancreatici prodotti dal pancreas a ridurre in poltiglia il cibo ingerito e farlo transitare successivamente nell’intestino tenue.
La digestione del cavallo prosegue lungo l’intestino tenue (lungo 7 metri) ed è qui che avviene gran parte della trasformazione degli elementi nutritivi necessari al funzionamento dell’organismo.
Successivamente giungono nell’intestino crasso, che contiene dei microrganismi in grado di far digerire la cellulosa dei vegetali.
La fase di digestione gastrica del cavallo per la cellulosa dei vegetali dura circa 30 ore ed è complessa e delicata.
Digestione dell’amido e problematiche gastro-intestinali del cavallo
L’alimentazione del cavallo necessita di numerosi valori nutritivi tra cui le energie contenute nei carboidrati sia strutturali che non.
I Carboidrati strutturali sono quelli presenti nelle piante a fibra ingerite dal cavallo tramite foraggi. All’interno ci sono: emicellulosa, lignina e cellulosa. La loro digestione è difficile e lenta, avviene nell’intestino crasso grazie alla fermentazione batterica. Si tramuta dopo molte ore in energia che poi è impiegata dal cavallo per gli sforzi.
I Carboidrati non strutturali sono invece i monosaccaridi come il glucosio e il fruttosio, i disaccaridi, gli oligosaccaridi e i polisaccaridi come l’amido.
Il cavallo può introdurli sia attraverso alcune erbe specifiche che mediante i cereali contenuti nei mangimi per cavalli. La digestione gastrica in questo caso avviene nell’intestino tenue che, per esempio, scinde le molecole di glucosio e poi le fa assorbire.
In questo caso l’animale userà subito questo glucosio se ha da compiere uno sforzo ma potrà anche immagazzinarlo come glicogeno nei muscoli o nel suo fegato.
Per i cavalli atleti lo sforzo muscolare anaerobico non potrà essere sostenuto dal solo foraggio, avranno bisogno anche di mangime per cavalli adatto per agonisti composto da elementi in grado di fargli mantenere performance costanti e memorabili evitando coliche o laminiti.
Ricordiamo che nel cavallo purtroppo l’azione dell’amilasi pancreatica (gli enzimi che permettono nel pancreas di digerire gli amidi) è piuttosto limitata per cui bisognerà tuttavia tener conto di questo limite quando si sviluppano le tabelle di razioni giornaliere.
I mangimi per cavalli Porrini hanno grande digeribilità: grazie alla cottura e alla termofioccatura le coliche sono ridotte del 70%. Per termofioccatura si intende il processo di trasformazione termica del grano in piccolissimi fiocchi più appetibili e digeribili. Con questa modalità si aiuteranno i succhi pancreatici nella digestione degli amidi e il cavallo sarà così in grado di ingerire anche legumi prima impensabili come soia e sorgo.
Alimentazione del cavallo: il fabbisogno essenziale e i pasti frequenti
Piuttosto che un solo lauto banchetto è preferibile dare al cavallo pasti brevi e frequenti nell’arco della giornata.
Per individuare la razione alimentare di un cavallo, col giusto apporto di valori nutritivi, bisognerà conoscerne il peso e il lavoro che svolge. Il nutrizionista valuterà il suo peso con una semplice formula, gli darà le giuste razioni con integrazioni del caso.
Perché un cavallo si comporti bene e riesca a gareggiare o lavorare al massimo sarà necessario osservarlo, e fornirgli tutto il nostro supporto per regalargli un’alimentazione completa ed equilibrata.
Se si decide di effettuare un cambiamento nella sua alimentazione che questo avvenga in modo lento e naturale e che venga sospeso ai primi segni di colica.
L’alimentazione del cavallo deve tener conto che il suo apparato digerente è spesso soggetto a contaminazioni da parte di vermi e larve di mosca. Questi parassiti possono provocargli diarrea, coliche e dimagrimento. Sarà necessario usare mangimi per cavalli di qualità senza polveri e muffe, e sverminarlo regolarmente controllandone le feci.
Una buona digestione gastrica richiede anche una corretta idratazione: se al pascolo il cavallo berrà 20 di lt al giorno, nel box un cavallo nutrito con alimenti secchi avrà bisogno di 30-40 lt da razionare. Non tutti i cavalli, badate, sanno usare gli abbeveratoi automatici e spesso esagerano provocando coliche fatali.
I mangimi per cavalli Porrini nascono per offrire il meglio in rapporto alle esigenze nutritive di ogni tipologia di cavallo con alimenti concentrati e alimenti ordinari. Essi offrono una scelta oculata delle materie prime e un’elevata digeribilità, sono tutti bilanciati e scientificamente studiati.